Segue l’articolo di Vogue.it dedicato a Rihanna:
Le classifiche, si sa, oltre a portare in grembo una certa curiosità in chi le legge (più per le posizioni basse che per le alte, diciamolo) portano con sé anche un certo grado di “numerica” asetticità. Tutto viene quantificato, catalogato e poi, alla fine, messo su una scala. A vogue.it abbiamo deciso invece di lasciare ai ragazzi di Forbes questo sport e siamo andati subito al nocciolo eleggendo la donna dell’anno. Chi è la prescelta? Non giriamoci molto intorno: è lei, Rihanna, un tempo astro nascente dell’ r’n’b e ora concorrente a pieno titolo al ruolo di regina del pop.
Ma come -direte voi- non era Lady Gaga? Ebbene no, se vogliamo parlare di pura popolarità, Rihanna ha oggi rubato lo scettro a Gaga di fan-collector su Facebook superando a destra la bionda rivale con un distacco di 100mila fan (a onor di cronaca su Twitter Gaga ancora spopola con i suoi 11 milioni di follower ma ci stiamo lavorando). Indipendente, energica, punta di diamante della scuderia di Jay-Z che l’ha fatta letteralmente esplodere, la giovanissima Robyn Rihanna Fenty (23 anni all’anagrafe) è la nostra donna dell’anno non solo per questioni numeriche ma anche, e soprattutto, per il suo spirito combattivo e generoso.
Uno spirito che l’ha portata ai vertici delle charts partendo dalle Barbados, coronandone una carriera (il cui ultimo passo è stato diventare la nuova testimonial di Armani) di cui solo lei può dirsi piena artefice. Per aspera ad astra dicevano i latini: mai brocardo fu più azzeccato. Rihanna, infatti, è riuscita a coltivare il suo successo nonostante i tanti drammi che hanno colpito la sua vita privata: dalla dipendenza dal crack di suo padre (poi diventato suo manager e recentemente licenziato per delle dichiarazioni a dir poco sconvenienti su di lei), alle violenze subite da Chris Brown nel 2009 (al tempo suo fidanzato).
Una carriera giocata sempre astutamente sul “filo della provocazione”: dalla mise adamitico-argentata di Umbrella fino al video scandalo (si fa per dire) di S&M. Ma soprattutto una carriera in cui Rihanna ha voluto fare anche del bene: non si contano le campagne e gli eventi che l’hanno vista protagonista tanto per la lotta contro macro-temi come il cancro al seno e la fame nel mondo, quanto per il bene di singoli individui come la straziante storia della giovanissima Jasmina Anema che ha visto la pop star in prima linea nella ricerca di un donatore di midollo osseo per salvarla (purtroppo senza successo) dalla leucemia.
Si goda il meritato titolo ora Rihanna mentre a noi non resta che aspettare una sua nuova, straordinaria, manifestazione in note.
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